Brescia (BS)

 Duomo Nuovo S. Maria Assunta
ZONA 32 - ZONA URBANA BRESCIA CENTRO - "Ss. Faustino e Giovita"
ORGANO Tonoli 1855-1880-1906

Informazioni generali
Edificio:
Duomo Nuovo S. Maria Assunta
Costruttore:
Tonoli
Anno:
1855-1880-1906
Trasmissione:
Meccanica
Ubicazione:
su cantoria, in presbiterio, in Cornu Epistolae
Restauri:
Chiminelli Gianluca (2005-06) 
Accessori:
Combinazione Libera alla Lombarda- Tiraripieno- Combinazione Libera alla Lombarda II°- Tiraripieno II°- Unione Tastiere- Unione I°-Ped.- Ance- Mezzo Forte- Espressione II°

Lo strumento è stato costruito da Giovanni Tonoli nel 1855, dapprima a 1 manuale poi ampliato nel 1880 con l’aggiunta di un “contro organo” nel basamento della cassa. Porro nel 1906 opera con il principio dell’epoca, per adeguare uno strumento precedente alle nuove mode. Per rispetto al maestro Porro la chiama solamente riforma; prova ne è una targhetta sul frontalino della tastiere che recita: "Giovanni Tonoli costruiva 1855 - Diego Porro riformava 1906". In realtà Porro crea uno strumento nuovo, unendo tutti i registri spezzati e accorpando in 2 blocchi le file di Ripieno. Sostituisce ampliandola la vecchia pedaliera a leggio separando i Contrabbassi e il Basso  Alza sotto il soffitto della cella il contro organo chiudendolo in cassa espressiva e dotandolo di voci nuove. Reintona poi tutti i registri gravi ad esclusione delle file acute del ripieno dando origine a splendide sonorità novecentesche.

E' in cantoria del presbiterio, cornu epistolae.
Le canne interne sono presenti secondo la disposizione fonica, ovviamente si tratta di materiale Tonoli, Porro e Bolognini, queste ultime, appunto, riusate da Tonoli tagliandole per ottenere delle lastre di stagno.

Per quanto riguarda i somieri. il G.O. ed il recitativo sono a vento, quelli della basseria portano aggiunte del Porro.

I mantici sono tre a cuneo e sono posti dietro l'organo con meccanismo delle pompe a mano separato.

Recentemente è stato ritrovato nell'archivio del Duomo Nuovo, da parte di Remo Crosatti e Mariella Sala, il contratto originale per la costruzione del primo organo tra Don Cesare Bolognini ed il Duomo stesso. Lo potete trovare riprodotto tra le fotografie.

 

Note Storiche a cura di Daniele Dallapiccola:

Il primo strumento costruito per il Duomo Nuovo fu realizzato nel 1750 del celebre organaro don Cesare Bolognini di Lumezzane, che venne successivamente ampliato dal pavese Antonio Amati nel 1837. Pochi anni più tardi si avvertì la necessità, sotto pressione dell’organista titolare Benedetto Marchi, di realizzare un nuovo strumento, poichè il vecchio era ormai inutilizzabile. Dopo aver rifiutato il costoso progetto di Angelo Amati, venne accettato quello di Giovanni Tonoli che propose uno strumento di una tastiera di 69 note (Do-1 - Do6) con prima ottava corta, quarantaquattro registri, che integrasse le parti servibili del precedente organo, al prezzo di £8.000 austriache.

La volontà del Tonoli di dotare la Cattedrale di uno strumento degno del prestigio del luogo, oltre che per scopo pubblicitario verso la sua ditta, portarono il Tonoli a realizzare tra il 1853 e 1855 uno strumento di mole maggiore di quanto richiesto, infatti oltre a realizzare ex novo tutte le componenti dello strumento, estese la tastiera a 73 note (Do-1 - Do6), portò i contrabbassi a 17’ e realizzò un nuovissimo ed innovativo sistema di manticeria a doppia alimentazione, il quale consentì l’intorodizione di due ance a vento forte, la Tromba a Squillo 16’ Soprana e il Bombardone ai pedali, quest’ultimo si tratta del primo registro al pedale ad alta pressione mai realizzato in italia.

L’idea di introdurre nello strumento della Cattedrale una Tromba ad alta pressione, che sarà in seguito tanto cara alla produzione tonolliana, è sicuramente frutto di una rielaborazione ed evoluzione della Tromba a Squillo 8’ tergale costruita dai F.lli Serassi per l’Organo della Basilica di Santa Maria delle Grazie in Brescia nel 1845. La differenza sostanziale fra le due, oltre alla tessitura (8’ quella serassiana, 16’ quella tonolliana), è che quella realizzata dai Serassi è posta su un somiere secondario e necessita di una manticeria dedicata per la sua alimentazione, mentre quella del Tonoli è collocata sul somiere maggiore, quest’ultimo a doppia secreta, non necessita quindi, anche grazie alla nuova manticeria, di mantici e levamantici suppletivi. L’idea dei registri a diverse pressioni verra poi ripresa dai pavesi Lingiardi per i loro “Organo - Orchestra” costruiti in soli 15 esemplari tra il 1861 e il 1897, tuttavia questi ultimi utilizzeranno un sistema trasmissivo classico.

Lo strumento fu collaudato il 10 giugno 1856 dal Maestro Vincenzo Petrali, il quale scrisse:

“... L’istrumento è in una parola oltre ogni dire degno di lode e corrisponde pienamente a qualunque esigenza del più scrupoloso suonatore. Ecco quanto ho io l'onore di attestare questa Veneranda Fabbriceria a giustizia di quanto fare il Fabbricante Tonoli in quest'opera, ed a incoraggiamento al Tonoli di progredire in questa difficile arte che sarà ne ho piena fiducia di vantaggio per la società e d’onore alla patria.

Gradisca i sensi della più profonda stima mentre mi dico

L'umilissimo Servo
Vincenzo Petrali”

Lo stesso Petrali venne poco dopo nominato Maestro di Cappella del Duomo, incarico che mantenne fino al 1860.

Dopo questa realizzazzione al Tonoli venne additata giustamente la fama di grande organaro, che gli diede grande visibilità e predominio assoluto, non solo sulla città di Brescia, ma anche sul territorio provinciale e diocesano, che fino a quel momento si spartivano principalmente Serassi, Bossi, Amati e Cadei. Il 1855 quindi, fece letteralmente da spartiacque per la storia organaria bresciana.

Nel 1879 lo strumento venne danneggiato dalla pioggia, e quindi il Tonoli fu chiamato ad eseguire una revisione generale, nell’occasione aggiunse l’Organo Eco che venne collaudato dall’organista titolare Roberto Remondi. Lo strumento si presentava quindi sotto questa forma:

Facciata: 21 canne in tre campate disposte a cuspide (7-7-7)
Tastiere: di 73 note (Do-1 - Do6), reali per il GO, 61 per l’OE, ditonici coperti in osso, cromatici coperti in ebano. Spezzatura tra Si2 e Do3.
Pedaliera: a leggio 17 + 2 pedali (Do1 - Mi2 + Terzamano e Rollante) costantemente uniti alla tastiera, 12 note reali.
Registri:

Grand’Organo e Pedale

 

Organo Eco

Terzamano

Principale sull’ord. 32’ Bassi (da Do1)

Fagotto Dolce Bassi (8’)

Corni Dolci Soprani (16’)

Principale sull’ord. 32’ Soprani

Oboe Soprani (8’)

Fagotto Bassi (16’)

Principale Bassi (16’ da Do-1)

Violonello Soprani (8’)

Tromba Soprani (8’)

Principale Soprani (16’)

Clarone Bassi (4’)

Tromba a Squillo Soprani (16’)

Principale Soprani (8’ da Do1)

Principale Soprani (8’)

Clarone Bassi (8’)

Principale II Soprani (8’)

Tre di Ripieno

Corno Inglese Soprani (16’)

Ottava Bassi

Dulciana Bassi (4’)

Corno Bassetto Bassi (4’)

Ottava Soprani

Dulciana Soprani (4’)

Flutta Soprani (8’)

Ottava II

Viola Bassi (4’)

Viola Bassi (4’)

Duodecima

Flutta Soprani (8’)

Flauto in VIII Bassi

Quintadecima I

Violetta Soprani (8’)

Flauto in VIII Soprani

Quintadecima II

 

Flauto in XII Soprani

Decimanona

 

Ottavino Soprani (2’)

Vigesimaseconda doppia

 

Cornetta a tre voci (VIII - XII - XVII)

Vigesimasesta e nona

 

Cornetta II Soprani (XV - XIX)

Trigesimaterza e sesta

 

Violone Bassi (8’ da Do2)

Quadragesima e terza

 

Voce Umana Soprani

Contrabbassi e Rinforzi (17’ e 8’)

 

Timballi in tutti i toni

Contrabbasso Armonico e Rinforzi (16’)

 

Bombardoni (16’)

   

Tromboni (8’)

   

Con l’avvento della Riforma Ceciliana, Diego Porro, che fu il capofabbrica della ditta Tonoli, venne incaricato, nel 1906, di riformare lo strumento del Maestro con l’intento di renderlo moderno. Questo intervento comportò la rimozione della controttava, lo scalamento di un ottava del ripieno, l’allungamento della pedaliera e l’accorpamento delle manette dei registri spezzati.

Un ultimo intervento del 1953 fu effettuato da Armando Maccarinelli che unificò le pressioni e rimosse dal somiere maggiore il meccanismo per la Tromba a Squillo.
La costruzione del contrapposto organo Mascioni nel 1968, sancì il definitivo abbandono dello strumento, che venne riattivato solo molti anni dopo quando, nel 2005 venne effettuato un intervento di ripulitura e manutenzione straordinaria da parte di Gianluca Chininelli, che mantenne la fisionomia del 1953.

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Michele Metelli, Giuseppe Spataro: L’organo Tito Tonoli della Chiesa di Sant’Erasmo in Castel Goffredo e la Fabbrica d’Organi di Giovanni Tonoli pagg. 28 - 34, 73, 78, 101.

Disposizione fonica
Grande organo e Pedale
58 tasti (Do1-La5)
27 pedali (Do1-Re3)
Unda Maris 8'
Tromba 16' S.
Tromba 8'
Clarino 8'
Viola Gamba 8'
Dulciana 8'
Flauto 8'
Flauto 4'
Ottavino S.
Bombarda 16'
Principale 16'
Principale 8'
Principale Diapason 8'
Flauto Traverso 8'
Ottava 4'
Ottava 4' II°
Duodecima
Decimaquinta
Ottava 8'
Subbasso 16'
Contrabbassi 16'
Contrabbassi II°
Ripieno 6 file
Ripieno 5 file
Espressivo
58 tasti (Do1-La5)
Violino 8'
Dulciana 4'
Ripieno 3 file
Bordone 8'
Oboe 8'
Violoncello 8' S.
Flauto 8' S.
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